Invano cerchi tra la polvere povera mano, la città è morta. È morta: s'è udito l'ultimo rombo sul cuore del naviglio. E l'usignolo è caduto dall'antenna, alta sul convento, dove cantava prima del tramonto. Non scavate pozzi nei cortili: i vivi non hanno più sete. Non toccate i morti, così rossi, così gonfi: lasciateli nella terra delle loro case: la città è morta, è morta. Ascolta la versione recitata da Carlo Giordano |
sabato 21 novembre 2009
Milano, agosto 1943 (Salvatore Quasimodo)
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